Rivedo con la memoria le pietre – difficile dire se si tratti di resti di antiche case e templi o di massi allo stato naturale – rivedo i prati dove oltre duemila settecento anni fa approdarono i primi coloni, venuti dalla Grecia, alla ricerca di un nuovo posto sulla Terra. Dove i teschi di elefanti nani rinvenuti nelle grotte li portarono a fantasticare sull’esistenza di Ciclopi, a intessere la storia degli snaturati figli di Zeus, della cacciata nel Tartaro, dell’incontro del peregrino Ulisse con il povero Polifemo.