Si sa che non c'è nulla di più mondano quanto un buon funerale. E ancor più se si tratta di commemorare un estinto che, letteralmente, ha avuto per le mani la "crème de la crème", ambosessi, di Londra. E allora l'evento può diventare, oltreché mondano, atrocemente intimo. E rischiare da un momento all'altro di sgangherarsi, se il suo programma prevede un preoccupante assolo di sax. E se uno dei convenuti si alza in piedi per tessere un panegirico dell'anatomia del trapassato.