Cronache italiane. Passioni e delitti nella Roma dei papi
Da una lettera di Stendhal al suo editore: «Ho acquistato a caro prezzo certi vecchi manoscritti dall’inchiostro ingiallito, che datano dal XVI al XVII secolo. Contengono delle storielle, tutte assai tragiche». Le Cronache italiane nascono da quelle tracce «vere» della Storia e costituiscono una sorta di laboratorio ideologico e letterario. La passione italiana, tema unificante di tutte le «cronache», è anche esperienza del limite, del conflitto, dell’esito tragico: le mura dei conventi, i processi, le celle del carcere, la prigione dei ruoli sociali, le relazioni di potere, costringono a un confronto ininterrotto tra vita e morte, ed è quasi sempre la morte che si avventa sulla vita. Il linguaggio di questa Storia, così forte e crudele, non concede consolazioni letterarie: la durezza della realtà ne impone uno funzionale alla rapidità con cui sentimenti e azioni si intrecciano tragicamente, un linguaggio realistico che esprima “veramente” i contenuti dell’esperienza umana.